lunedì 10 novembre 2014

Interstellar

Ovviamente non potevo non andare a vederlo, vista la mia enorme passione per il genere futuristico. E per Nolan, of course.
Non sono una fan storica del regista, ma dopo la trilogia del Cavaliere Oscuro mi sono messa di impegno e ho cercato di recuperare le enormi lacune che avevo nella mia scarsa cultura cinematografica e, seguendo il corso naturale degli eventi, sono scivolata al cinema con tanto di panino, noccioline e bibite, preparata alle tre ore di film che, a conti fatti, sono passate senza fatica alcuna.

Magistrale Nolan e magistrale il cast. Inutile dire quando Matthew Mcconaughey sia stato calzante ed espressivo, perché pensare il contrario sarebbe contro natura. Un film di spessore, nonostante il genere sia malamente ed erroneamente visto come il decorso naturale del fantasy, e quindi il cast non poteva essere da meno. Anne Hathaway, bellissima, pulita e incisiva. Michael Caine, uno degli attori feticcio di Nolan, ci ha spezzato il cuore non la sua ultima scena. O meglio, più che spezzarcelo, ha contibuito a scheggiarlo, perché in Interstellar non c'è modo di prendere fiato: proprio come Nolan comanda, l'ansia la fa da padrone e si trattiene il fiato fino alla fine.
Fosse mai che poi ti rilassi troppo, mannaggia.

Insomma, poco da aggiungere: devo ancora metabolizzare bene il capolavoro a cui ho assistito e, nonostante le tre ore, non vedo l'ora di poterlo rivedere. Magari organizzando una bella maratona dedicata al regista, così da non alzarsi più dalla poltrona per almeno una settimana.


 

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