venerdì 26 dicembre 2014

Clara Who - Season 8: Disappointment

Come molti della mia generazione sono orgogliosa di avere una parte nerd molto sviluppata. Praticamente è un'estensione di me stessa ed è sempre meraviglioso vedere quanto la gente, spesso, non sospetti fino a che punto questo condizioni la vita stessa.

Ho più di una fissa, ma come ripetuto, quella che forse primeggia è l' adorazione totale per le serie tv che, negli ultimi anni, hanno iniziato ad essere prese seriamente anche qui in Italia.

Non sono razzista per quanto riguarda la loro visione, non inizialmente almeno: ho sempre cercato di provare a guardare il promo episodio anche di cose che generalmente avrei evitato come la peste, perché in effetti molte volte è possibile sviluppare argomenti triti e ritriti in modi del tutto innovativi e quindi perché non buttarsi?

Fino a un paio di anni fa però non avevo un vero punto di riferimento, una stella nel firmamento, a ossessionarmi come si deve: ho passato diverse fasi di perdita di controllo con serie come Misfits, AHS, Heroes e Hannibal, mai niente però ha eguagliato e eguaglierà quello che sento per una delle serie cardine dell'intera razza umana: l'inglesissimo Doctor Who.

Proprio come la luce alla fine del tunnel, DW è stato il mio sole. Qualcosa di inaspettatamente meraviglioso, ma questo l'ho già ripetuto fino alla nausea.
Oggi, qui, scrivo per qualcosa di meno piacevole, ossia sputare veleno su questa maledetta ottava (nuova) stagione.

Non so, davvero, come si possa trovare piacere a vedere un'intera stagione dove il Dottore fa da personaggio secondario e Clara la fa da padrone. Tanto per beffarsi della rabbia di chi come me ne prova tanta, l'ultimo episodio di questa ultima serie vede Clara come protagonista anche nella sigla, con il nome della Coleman che compare prima di Capaldi.
Strepitoso, è stata proprio la ciliegina sulla torta.

Un'intera stagione che ruota intorno ai drammi di Clara, dove conosciamo ogni angolo della sua casa, del suo guardaroba, della sua scuola. Acciderba, dodici puntate in cui il Dottore a stento emerge: che sia una strategia per ammazzarci tutti di noia? O forse, ancora una volta, Moffat non aveva idea di dove andare a parare e si è nascosto dietro un personaggio sciatto come quello di Clara?
A suo tempo pensavo che Marta fosse insensata, ma adesso giuro che pagherei per avere lei.

Inutile che legga i riferimenti geniali che Moffino Moffuccio ha fatto nei diversi episodi, tutte le chiacchiere, gli oggettini... sono solo contentini. Stupidi e poco gratificanti.

Una stagione da cestinare tutta, dall'inizio alla fine. L'unico passaggio interessante si trova alla fine di Listen, in cui troviamo un nanosecondo dell'infanzia del dottore. Peccato che anche qui la protagonista non sia un giovane e non ancora Dottore ma sempre Clara. Da suicidio.

Le trame stesse degli episodi, anche nei casi in cui valgano, vengono brutalmente macchiate dalle continue chiacchiere della companion, che parla, parla, critica, parla, parla e parla. Poi critica. Fino a quando, operando come il Dottore, si rende conto di quello che vuol dire essere l'ultimo dei Signori del Tempo e fiera, impettita, dichiara di essere un ottimo Dottore.

Clara Who.

La trama dell'intera stagione... no, aspettate, non c'è una trama. Se non consideriamo che alla fine di qualche episodio fa capolino uno strano personaggio che dice cose senza senso, avvolto in un noioso mistero... che alla dodicesima puntata si rivela per chi realmente è: The Master.

Oh. Nessuno, e proprio nessuno, se l'era immaginato. Sorpresona ona ona eh.

Mavattelapesca.

Una delusione così non la ho provata neppure per la seconda metà della settima stagione, o per l'anniversario dei 50 anni.

Lì avevamo la consolazione di trovare Smith e ritrovare Tennant. Mi spiace quindi per Peter Capaldi che, come dottore, non è male: peccato non si possa dire molto di più, perchè di questa rigenerazione si è visto molto poco. Non gli piacciono gli abbracci. E' scontroso e burbero. Ricorda un po' First, soprattutto quando corre e ansima ed è l'unica cosa simpatica che mi viene in mente al momento.

No, ce n'è un'altra: la citazione, l'unica, che forse passerà negli annali (triste che sia solo una per un'intera stagione quando Smith e Tennant ne hanno collezionate a decine):

Don't be lasagne!

Ci farò una bella maglia.










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