mercoledì 21 maggio 2014

Hannibal - recensione



E' un nome conosciuto da tutti, uno di quei personaggi che potrebbe capitare nei quiz di Gerry Scotti, una figura che suscita una lunga serie di impressioni: Hannibal (The Cannibal). 

Dopo la favolosa interpretazione data da Anthony Hopkins in tre dei quattro film tratti dai romanzi di Thomas Harris (il primo film del 1991 che sicuramente conoscerete tutti è l'immortale “Il silenzio degli Innocenti”) ecco che il canale NBC, ovviamente americano, lancia una serie ispirata al romanzo Il delitto della terza luna – nella traduzione italiana – più comunemente conosciuto con il titolo originale Red Dragon. 

Potrei dirvi che è una delle serie più belle che abbia mai visto e  non basterebbe comunque a rendere l'idea: Red Dragon - romanzo - è stato preso pezzo per pezzo, consumato, analizzato, dissezionato come le rane nei licei americani e infine ricomposto trasformando alcuni personaggi e creando così un universo parallelo alla trama descritta da Harris. Non c'è però assolutamente bisogno di aver letto il libro per apprezzare una così bella serie, con i suoi cambiamenti geniali, che devo ammettere ha suscitato anche non pochi pareri negativi.

Andiamo però per gradi, perché dopo aver steso il tappeto rosso che possa finalmente condurvi sul divano di casa vostra per guardare questo piccolo capolavoro di dodici episodi, siete in realtà ancora all'oscuro di cosa realmente parli.

In realtà non è così facile dare una trama lineare. Potete immaginare benissimo dal titolo della serie che uno dei personaggi principali è il Dottor Hannibal Lecter, il famoso psichiatra cannibale che ama cibarsi degli organi delle proprie vittime. Di fianco a lui troveremo ovviamente l'agente – che proprio agente non è, ma non complichiamoci le vita – Will Graham, dotato di una straordinaria empatia che gli permette di calarsi completamente nei panni di chi vuole, che sarà incaricato di aiutare l'FBI a catturare un feroce serial killer aiutato appunto dal dottor Lecter. Nella serie, come accennato prima, tutto è stravolto: Hannibal e Will hanno un rapporto molto complicato al confine fra l'amicizia, il dovere professionali e il legame paziente-medico; Lecter muove le fila di ben dodici episodi senza che nessuno se ne renda conto, facendo girare come trottole tutti gli altri personaggi e contemporaneamente comportandosi in maniera professionale e del tutto insospettabile passando da carnefice a dottore, proprio come ci si aspetterebbe da un personaggio del suo calibro. Di più non posso dirvi o altrimenti tanto varrebbe cambiare il titolo in SPOILER.

Questa piccola perla luccicante è però molto particolare e poco adatta a chi ama l'azione nei film: è una serie molto statica, con una regia lenta, dialoghi lunghi, eterni momenti di pausa che mirano a far sentire il telespettatore un po' – tanto – angosciato. E' un gioco di psicologia ben architettato che però, una volta imparato ad apprezzare, ti cattura fino allo sfinimento. 
La pilot è sicuramente lo scoglio più grande da superare proprio perché ha un approccio molto particolare: scorre lentamente e ti immerge nella trama senza perdersi in spiegazioni. Nessuno vi elencherà chi sono i personaggi e quali siano le loro funzioni, è come se ci fosse una finestra che si apre quando vuole e dove vuole per mostrarvi semplicemente quello che succede. 
Trovo che sia principalmente questo il motivo di molte critiche: se non si ha una passione per il Dottor Lecter è difficile poter essere catturati da una serie così psicologica e incentrata completamente sulle reazioni e relazioni dei personaggi.

Trovo che abbiano mirato molto al fatto che Hannibal Lecter sia un personaggio che è stato già trattato molto (e molto bene) in passato e che quindi non necessiti di ulteriori spiegazioni che potrebbero davvero risultare scontate e banali. I creatori hanno intrapreso la rielaborazione di un romanzo molto bello sistemando però i personaggi in maniera diversa sulla scacchiera.

Di certo hanno aiutato molto gli attori che interpretano i due personaggi principali: Hugh Dancy (qui Will Gharam, ma conosciuto per  Ella Enchanted - Il magico mondo di Ella, King Arthur e I Love Shopping ) e Mads Mikkelsen (Hannibal Lecter, anche lui comparso in King Arthur) perché davvero fanno venire i brividi. La prima cosa che colpisce è l'interpretazione che Mikkelsen da di Lecter poichè, troppo abituati a vedere Il Cannibale interpretato da Hopkins, a nessuno era mai venuto in mente che quello non era forse l'unico Hannibal possibile. Mikkelsen da quindi vita ad un Lecter da brividi, assolutamente sublime, che resta sì in linea con l'originale cartaceo e con il predecessore Hopkins, ma che arricchisce di sfumature un personaggio che credevamo non avesse altro da dire: non potrete fare a meno di amarlo e più lo guarderete più penserete che è perfetto. 
Dancy invece pur non avendo l'arduo compito di vestire i panni di uno dei personaggi più famosi al mondo, è riuscito a reinventare un Graham che per molti versi (se non tutti) ha superato l'interpretazione di Edward Norton in Red Dragon: se inizialmente la vostra totale attenzione ricadrà sull'inquietante Dottor Lecter – un po' perché sapete chi è, un po' per Mikkelsen – vi assicuro che negli ultimi episodi Dancy ruberà la scena a tutti con una interpretazione sublime che vi lascerà increduli difronte allo schermo.

Vorrei poi spendere due parole sulla fotografia: bellissima e da brividi. Mai viste scene del crimine così cruente e belle; nonostante tutti siamo un po' veterani (CSI, Dexter, Criminal Minds, Castle ecc ecc) assolutamente queste battono qualsiasi altra cosa che abbiate mai visto e se siete degli amanti del macabro vi assicuro che resterete sbalorditi nel vedere queste piccole opere d'arte.

L'ultima cosa da dire è in riferimento alle critiche mosse principalmente perchè c'è questo voleri ostinare a fare un confronto fra film e serie: lo trovo davvero poco poichè sono due cose davvero molto diverse; la serie di film segue la trama dei romanzi cercando di renderli al meglio, mentre la serie televisiva mira a qualcosa di ben diverso: reinventa un solo romanzo lasciandosi diverse dediche alle spalle a partire da intere citazioni tratte parola per parola da Red Dragon e finendo con la chiusura dell'ultimo episodio che assolutamente è un omaggio ai film con Hopkins. E poi suvvia, perché tutto questo astio nei confronti Mikkelsen? Sembra quasi una colpa che sia stato così bravo a interpretare uno dei personaggi immorali della letteratura e, grazie al buon vecchio Hopkins, anche del cinema. Lasciate almeno a Mads la televisione, per dindirindina!

Tirando le somme non posso quindi che consigliare a chiunque (salvo a chi ha problemi di cuore e/o chi preferisce i teen drama) di vedere questa prima serie e se vi piace non temete: la seconda è già in cantiere.


Scheda Tecnica

Titolo Originale: Hannibal
Titolo Italiano: Hannibal
Anno di Produzione: 2013
Prima Uscita: aprile 2013 sul canale NBC
Prima Uscita in Italia: 2013
Lingua Originale: inglese
Genere: poliziesco, thriller, horror
Durata Media ad Episodio: 43 minuti circa 
Ideatore: Bryal Fuller




Stagioni Uscite: una (la seconda è in produzione)

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