venerdì 23 maggio 2014

Pilot

Con la maggior parte delle serie che si conclude, ecco che inizia la mia personale avventura. In realtà le cose hanno uno "start" molto antecedente, eppure posso dire di sentire adesso, finalmente, di stare iniziando qualcosa. Dopo quasi un anno di odio, frastuono, bianco&nero e silenzio.
La Pilot ancora è da rivedere, ma i presupposti ci sono: la casa nuova, in primo luogo, è il passo più grande di tutti. A questo punto speriamo solo di avere le gambe abbastanza lunghe. Una firma, un po' di fiato perso per strada, e tutto si colora: bianco, come le pareti appena verniciate; avana, come le scale in legno; blu Tardis, come la porta di casa.
Di grazie ne ho così tanti da dire che non credo mi possa bastare l'aria e ancora non ho finito, no, perché l'evoluzione è solo agli inizi.
Siamo soli, è vero: camminiamo senza  bastone, perché la vita non è una favola, ma lungo il cammino è possibile trovare viandanti di buon cuore che si fermano a tenderti la mano. Io ne ho trovati diversi, mi fanno pensare che dopo la salita ci possa essere una bella distesa verde dove sdraiarsi a leggere e pensare. Non sognare: quello non puoi smettere mai di farlo, è un lusso che non ti concedi quando hai solo un appiglio a cui aggrapparti.
Siamo solo persone, un niente indefinito, eppure ci sono giornate nere come questa in cui però ho coscienza che valga la pena continuare a crederci, perché indietro non si torna e l'unica direzione da prendere è quella che ti porta avanti.

E allora andiamo, passo dopo passo, pezzo dopo pezzo, perché alle persone che hanno riposto fiducia in te va dimostrato che hanno scelto bene e che per ognuna di loro vale la pena aspettare che nasca il sole ogni singolo giorno.


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